giovedì 31 maggio 2012

L'espansione...da un punto di vista "IDRAULICO"




I  vasi d'espansione:

I "vasi d'espansione" sono dei dispositivi idraulici, comunemente presenti nelle caldaie per il riscaldamento domestico, che svolgono la funzione di compensare l'aumento di volume dell'acqua dovuto all'innalzamento della temperatura della stessa, sia negli impianti di riscaldamento che in quelli di produzione di acqua calda sanitaria, evitando così pericolosi sbalzi e colpi d'ariete.


Il vaso di espansione può essere di tipo aperto o chiuso:


  • Il vaso "aperto" pone il fluido a diretto contatto con l'atmosfera. Per compensare correttamente la pressione del circuito, deve essere collocato necessariamente nel punto più alto dell'impianto, al di sopra della caldaia e di tutti i termosifoni. In molti casi svolge anche la funzione di punto di accesso per il riempimento del circuito. La pressione che si crea nell'impianto è pari a quella della colonna di acqua esistente tra il vaso aperto e la caldaia.
    Ogni metro di dislivello verticale, produce un pressione di circa 0,1 atmosfere.

  • Il vaso di espansione "chiuso" a membrana (diaframma) è costituito da un contenitore chiuso suddiviso in due parti da una membrana che separa l’acqua dal gas (in genere azoto) e che agisce da compensatore della dilatazione.
    A seguito dell’incremento di temperatura, nel vaso si produce un aumento di pressione rispetto al valore di precarica a freddo, fino a raggiungere il valore corrispondente alla massima dilatazione.


Principali utilizzi:
  •  Nelle caldaie domestiche;
  • "Autoclavi" per gli impianti di distribuzione idrosanitari;
  • Nei circuiti di raffreddamento delle automobili, anche qui per compensare gli effetti della dilatazione termica;
  • Negli impianti di irrigazione, sia per evitare i colpi d'ariete, sia per facilitare la regolazione della pressione tramite un pressostato che comanda il motore della pompa;

-A partire da sinistra: "caldaia", "per riscaldamento domestico", "autoclave", "per raffreddamento auto", "per irrigazione"- 






Gli espansori per tubi:
Di tipo "manuale":






Di tipo "elettromeccanico" (molto più comodi e pratici dei primi):




"A sfera", con pressione continua senza tempi di carico:




"In spinta", per tubi e forcelle inox grossi spessori:




"Per la produzione industriale" (programmazione del lavoro tramite software specifici):






mercoledì 30 maggio 2012



Espansione della "Terra":
Tettonica delle placche : l'evoluzione del nostro Pianeta secondo gli scienziati


La "deriva dei continenti"



lunedì 28 maggio 2012

Espansione dei GAS: "Il nucleare"



Introduzione all'energia nucleare
L'energia nucleare è una fonte energetica da valutare attentamente sia negli aspetti positivi che negativi. In primo luogo è necessario comprendere il suo funzionamento. Nelle centrali nucleari l'energia scaturisce dal bombardamento dell'uranio con neutroni. Il nucleo dell'uranio si divide in due nuclei più piccoli tramite un processo detto di "fissione nucleare" durante il quale si genera energia e altri neutroni che, a loro volta, continueranno a far dividere i nuclei di uranio dando luogo alla famosa "reazione a catena nucleare". Durante questo processo viene emessa radioattività ad alta intensità. Gli oggetti e i metalli esposti alle radiazioni diventano essi stessi radioattivi, ossia scorie radioattive. Le scorie dovranno essere stoccate per migliaia di anni fin quando non decade il livello di radioattività. Il grado di radioattività non consente all'uomo di avvicinarsi alle scorie e, al momento, la scienza non è in grado di distruggere le scorie radioattive o di accelerare il periodi di decadimento della radioattività. 


Le armi nucleari
Geografia:




Stati con armi nucleari aderenti al TNP (Cina, Francia, Regno Unito, Russia, USA)
Stati con armi nucleari non aderenti al TNP (India, Corea del Nord, Pakistan)
Stati con armi nucleari non dichiarate (Israele)
Stati della NATO aderenti alla condivisione nucleare
Stati che in passato possedevano armi nucleari




Le principali armi nucleari sono:
  1. Bomba atomica (a fissione)
  2. Bomba ad idrogeno (H)
  3. Bomba a neutroni (N)



 Differenze dalle armi da fuoco convenzionali:
  • l'energia liberata varia da migliaia a milioni di volte di quella emessa dalle bombe a esplosivo chimico;
  • all'atto della detonazione emettono radiazioni luminose, termiche e radioattive, capaci di provocare danni alle persone e alle cose a distanze molto rilevanti;
  • le sostanze che restano dopo l'esplosione insieme con quelle che vengono eventualmente strappate al terreno o all'acqua sono fortemente radioattive, e quindi, ricadendo sulla terra, possono produrre contaminazioni su zone la cui ampiezza può raggiungere le decine di migliaia di kmq.


Si possono distinguere quattro tipi di esplosioni: aerea, superficiale, subacquea, sotterranea.
 

Nelle esplosioni "aeree" i prodotti di reazione, l'involucro della bomba, le altre parti dell'arma e l'aria circostante sono riscaldate fino a raggiungere temperature estremamente elevate, dell'ordine di parecchi milioni di gradi (le temperature delle normali bombe al tritolo non superano i 5000°C).
Le grandi quantità di calore prodotte dall'esplosione trasformano tutti i materiali presenti nella bomba in gas, con conseguente sviluppo di pressioni molto elevate dell'ordine delle centinaia di migliaia di atm.
Pochi milionesimi di secondo dopo l'esplosione della bomba atomica , i gas estremamente caldi e compressi appaiono come una massa di forma pressoché sferica, dotata di una straordinaria luminosità, che viene comunemente chiamata "sfera di fuoco".
Subito dopo la formazione, la sfera di fuoco comincia a espandersi; tale sviluppo è accompagnato da una diminuzione della temperatura e della pressione e, quindi, anche della luminosità.
Quando la sfera di fuoco è ancora luminosa, la temperatura al suo interno è ancora così elevata, che i materiali componenti la bomba sono allo stato di vapore. Tali vapori sono composti da prodotti di fissione (estremamente radioattivi), dall'uranio (o plutonio o altri composti esplosivi), che non hanno partecipato all'esplosione, dall'involucro e dagli altri materiali componenti la bomba. Quando la temperatura scende a valori più bassi, i vapori si condensano e formano una nube, contenente particelle solide (detriti) e piccole gocce d'acqua, provenienti dall'aria succhiata durante l'ascensione della sfera di fuoco. In relazione all'altezza di scoppio e alla natura del terreno sottostante, all'atto dell'esplosione si genera un forte risucchio nelle immediate vicinanze; questo fenomeno provoca l'aspirazione di vari quantitativi di polvere e macerie, che vengono così inglobati nella nube atomica.
In una prima fase i residui materiali della bomba atomica trasportano queste particelle verso l'alto, ma dopo un certo tempo esse cominciano cadere lentamente a causa della forza di gravità, con velocità dipendente dallo loro grandezza. Quando la nube atomica ha raggiunto una quota in cui la sua densità è uguale a quella dell'aria circostante, oppure quando essa raggiunge la base della stratosfera, una parte della nube cessa d'innalzarsi e incomincia ad espandersi orizzontalmente, dando così luogo alla formazione della nuvola a forma di fungo, che è la caratteristica delle esplosioni nucleari.

Nel caso di esplosioni "superficiali", la sfera di fuoco, nel corso della sua espansione, viene rapidamente a contatto con la superficie terreste; in conseguenza di ciò, un considerevole quantitativo di terreno e altri materiali, situati nella zona di contatto, vengono vaporizzati e inclusi nella sfera di fuoco.
La differenza tra l'esplosione aerea e quella superficiale consiste, pertanto, principalmente nel fatto che
in questo secondo caso la nube atomica è molto più carica di detriti solidi.L'aspetto più importante dell'esplosione superficiale è la genesi del cosiddetto fall-out (pioggia radioattiva). Tale pioggia è dovuta al fatto che il numero di particelle solide, presenti nella nube atomica, è talmente elevato che una fortissima percentuale dei prodotti di fissione viene incorporata, nel corso del raffreddamento, nelle particelle fuse di terra e di altri materiali solidi. La pressione esercitata sull'aria circostante dai materiali gassosi che formano la sfera di fuoco, genera un'onda esplosiva che è la causa degli effetti meccanici della bomba atomica.
Il contorno esterno dell'onda esplosiva si chiama "fronte d'urto". All'inizio la superficie della sfera di fuoco e del fronte d'urto coincidono; poi.
quando la velocità di espansione della sfera di fuoco diminuisce (alcuni decimilionesimi di secondo dopo l'esplosione), il fronte d'urto si stacca dalla sfera di fuoco e prosegue con una velocità superiore a quella del suono nell'aria.Quando un'onda esplosiva tocca la superficie terrestre, essa viene riflessa in modo analogo a ciò che accade quando un'onda sonora produce un'eco; l'onda riflessa, come quella diretta, può causare danni materiali.
In una certa regione dello spazio, la cui posizione dipende principalmente dall'altezza di scoppio e dall'energia liberata dalla bomba, l'onda diretta e quella riflessa si fondono; questo fenomeno di fusione è chiamato
"effetto Mach".

Nelle esplosioni "subacquee" si ha pure la formazione di una sfera di fuoco, l'acqua circostante viene fortemente illuminata dalla sfera di fuoco per un periodo di pochi millesimi di secondo; la luminosità scompare quando la sfera di fuoco raggiunge la superficie dell'acqua.La bolla di gas caldissima, che costituisce la sfera di fuoco nell'acqua, nel corso della sua espansione, genera un'onda d'urto. In caso di esplosione con acqua calma, la traccia dell'onda è visibile in superficie, sotto forma di cerchi che si espandono rapidamente, apparentemente più chiari dell'acqua circostante. Subito dopo l'apparizione di tali tracce, una colonna d'acqua e di schiuma emerge sopra la zona dove è avvenuta l'esplosione.La velocità iniziale con cui l'acqua si innalza è proporzionale alla pressione dell'onda d'urto diretta e, perciò, è più grande nella direzione perpendicolare al punto di scoppio. Di conseguenza l'acqua situata attorno alla superficie verticale passante per il punto di scoppio si innalza più rapidamente.
L'ascensione della colonna d'acqua termina quando la spinta è equilibrata dall'effetto congiunto della gravità e della resistenza dell'aria.
La durata e l'altezza dell'ascesa dipendono dalla potenza della bomba e dalla profondità di scoppio. L'enorme quantità d'acqua che viene lanciata in aria comincia a ricadere molto presto, e, essendo già minutamente suddivisa, finisce per essere completamente polverizzata; pertanto, durante la caduta si forma, alla base della colonna, un densissimo banco di nebbia a forma di ciambella, che si mette in moto allargandosi radialmente come una grande ondata.
La formazione di questo banco di nebbia è importante perché, con ogni probabilità, esso è fortemente radioattivo a causa dei prodotti di fissione condensati in seno alle singole gocce d'acqua.
La radioattività diffusa del banco di nebbia si somma alla pioggia radioattiva (rainout), dovuta alla nube atomica e insieme costituiscono la radiazione nucleare residua susseguente a un'esplosione subacquea. La quasi totalità della radiazione termica emessa dalla sfera di fuoco viene assorbita dall'acqua circostante.

Nelle esplosioni sotterranee, se lo scoppio si manifesta a piccole profondità, si può verificare fuoriuscita della sfera di fuoco, in questo caso la bomba provoca lo strappamento di grandi quantità di terreno, così da formare una colonna analoga a quella che si forma nell'esplosione subacquea.
A causa dei materiali asportati dall'esplosione, si forma un cratere di considerevole ampiezza. Il volume del cratere e la massa di materiali strappati dal suolo aumentano in modo pressoché proporzionale all'energia liberata dalla bomba.
Le particelle di terreno incominciano a ricadere sul terreno pochi secondi dopo l'esplosione e formano una nuvola di polvere alla base della colonna, che si sposta verso l'alto. La rapida espansione della sfera di fuoco nel terreno provoca la formazione di onde sismiche, simili a quelle dei terremoti. Una parte dell'energia liberata viene trasmessa all'aria circostante sotto forma di onda esplosiva; l'intensità del fronte d'onda dipende essenzialmente dalla profondità a cui avviene l'esplosione e della potenza della bomba.
L'esplosione sotterranea, strappando un volume di terreno maggiore che non quella superficiale, provoca l'immissione di un grandissimo quantitativo di pulviscolo nella nube atomica e di conseguenza le esplosioni di questo tipo sono sempre accompagnate da un'abbondante pioggia di polvere radioattiva (fallout).
Le particelle più pesanti ricadono subito in zone vicino al cratere, Quelle più leggere rimangono più a lungo in aria e possono essere trasportate a grande distanza dai venti.


 

Avvenimenti storici:
(1939-1942)



16 Luglio 1945, ore 5:30 a.m
"Trinity",primo test nucleare della storia: The Gadget;





da notare l'enorme differenza della forma della sfera di fuoco nei 3 scatti fatti a una distanza di neanche 1 centesimo di secondo l'uno dall'altro






6 Agosto 1945, ore 8:16 a.m, Hiroshima
"Little Boy", prima esplosione della storia basata sull'uranio;
 

-Riproduzione in scala reale-


-Bombardiere che sganciò la bomba nucleare su Hiroshima- 


Racconto:



 9 Agosto 1945, Nagasaki
"Fat Man", struttura simile a The Gadget, nucleo al plutonio; 

 -Riproduzione in scala reale-




 




domenica 27 maggio 2012


Dilatazione termica dei gas,solidi e liquidi:




Esempio sull'alluminio..



 

venerdì 25 maggio 2012

..altri esperimenti: "Espansione libera" di Joule


Joule e Thomson eseguirono un’importante esperimento per determinare la dipendenza dell’energia interna di un gas ideale dalle coordinate termodinamiche..

ESPERIMENTO:
- Un contenitore a pareti rigide e diatermiche è costituito da due parti (non per forza uguali)    
  separate da un rubinetto.
- La parte sinistra contiene gas, in quella destra è stato fatto il vuoto.





- Il contenitore è immerso in un calorimetro.
- Il termometro permette di rilevare l’eventuale cambiamento di temperatura del fluido calorimetrico
  segnalando in tal modo uno scambio di calore tra gas e calorimetro.
- La temperatura di equilibrio sia "T".

- Si apre il rubinetto e si lascia espandere il gas nella parte destra del contenitore.
- Il processo è irreversibile.
- L'espansione è detta "libera" perchè non ci sono forze esterne agenti sul gas.
- Sperimentalmente si osserva che la temperatura rimane invariata.
- Il gas, quindi, non scambia calore con l'ambiente: [Q=0]
Non scambia neanche lavoro con l'ambiente: [L:0]

- Dal 1°principio segue che ΔU=0
- Nell'espansione libera l'energia interna di un gas ideale non varia.
- In realtà si osserva una piccola variazione di temperatura, tanto più piccola quanto più il gas è  
  vicino alle condizioni del gas ideale.
- Si assume quindi che per un gas ideale si avrebbe variazione di temperatura "nulla".
- Nella trasformazione il gas cambia sia pressione che volume, ma l'energia interna non varia.
- in conclusione, "l'energia interna del gas ideale può dipendere solo dalla temperatura"


U=U(T) 
 
 
 

martedì 22 maggio 2012

Brevetti: "Sviluppi ed Invenzioni"



Il brevetto ha sempre rappresentato, oltre che un "riconoscimento" al lavoro svolto da un inventore, un qualcosa che permetteva a quest'ultimo un regolare utilizzo della sua invenzione entro certi limiti ed impediva ad altri di utilizzare la sua innovazione o di produrla o venderla.
Ecco riportati qui sotto alcuni brevetti che hanno portato via via dei miglioramenti nel loro campo d'applicazione:



fine '800..

Patrick H.Benade, residente in una piccola contea della Pennysylvania, verso la fine dell' '800   inventò un nuovo ed utile miglioramento dei tubo-espansori...
brevetto:
"Tube-Expander", 12 Agosto 1890, Patrick H.Benade




George T.Chapman, residente nella contea di Westchester dello Stato di New York, intorno al 1890 inventò un miglioramento per i tacco-espansori(i "ferri") dei cavalli...
brevetto:
"Heel-Expander for horses", 31 Marzo 1891, George T.Chapman




Charles H.Burk, residente a Chicago, nel 1899 apportò alcune utili modifiche negli espansori per gli steli per i manubri delle biciclette...
brevetto:
"Expander for Bicycle-Handle-Bar stems", 22 Agosto 1899, C.H.Burk




dalla seconda metà del '900 ad oggi..

L'americano H.G.Mueller, nel 1947 lavorò sulle macchine a vapore costruendo un particolare motore a vapore ad espansione multipla...
brevetto: "Multiple Expansion Steam Engine", 21 Febbraio 1947, H.G.Mueller







Carl A.Maxwell, cittadino dell' Ohio, intorno al 1950 sviluppò l'espansione di elementi tubolari e, in un senso più specifico, l'espansione dei tubi metallici contro le pareti delle sedi del tubo in cui sono montati...
brevetto:
"Tube-Expander", 3 Gennaio 1950, Carl A.Maxwell




A Michael Lee Cords, cittadino del Nevada, si deve l'invenzione assai recente dell'espansore di gas liquefatti multistadio a fasi idrauliche a geometria variabile...
brevetto:
"Multistage Liquefied Gas Expander with variable geometry hydraulic stages", 10 Novembre 2011, Michael Lee Cords




domenica 20 maggio 2012


La forza espansiva del vapore  >>>  Forza motrice  



"FINE '400"
Verso la fine del XV secolo, il nostro grande Leonardo da Vinci dimostrò la potenza del vapore con "l'Archituono", costituito da un pentolone ben chiuso contenente un po' d'acqua.
Dopo un paio d'ore di buon fuoco l'espansione del liquido trasformato in vapore faceva esplodere il pentolone in migliaia di pezzi.




"ETA' MODERNA"
Nel 1606 gli esperimenti del napoletano Giovanni Battista Della Porta riuscirono ad utilizzare il vapore come forza motrice.
Egli riuscì ad estrarre la potenza del vapore con un apparecchio molto semplice, che faceva uscire dell'acqua dal suo contenitore con la sola pressione del vapore.
Con questo sistema gli "ingegneri" di Cosimo de' Medici, Granduca di Toscana, riuscirono a pompare dell'acqua da una miniera posta a 50 piedi sottoterra.


Il fuoco in E faceva evaporare l'acqua contenuta nel recipiente D: il vapore prodotto entrava sotto pressione nel recipiente B, sboccandovi sopra il livello dell'acqua ivi contenuta, che veniva forzata ad uscirne attraverso il tubo C, pescante nel liquido stesso.



Esperimenti analoghi a quelli del Della Porta vennero compiuti anche dall'ingegnere Salomon de Caus, che nel 1615 pubblicò "La raison des forces mouvantes avec diverses machines tant utiles que plaisantes", dove è prevista la possibilità di utilizzare la forza espansiva del vapore per produrre energia motrice ed è descritta una macchina munita di valvole per sollevare l'acqua sfruttando l'energia dei raggi solari.

In tempi più recenti, le prime applicazioni del vapore si possono far risalire agli esperimenti di Denis Papin ed alla sua "pentola a pressione" del 1679 da cui partì per concepire idee su come sviluppare l'utilizzo del vapore.
Le successive applicazioni si sono avute all'inizio del XVIII secolo, soprattutto per il pompaggio dell'acqua dalle miniere, con il sistema ideato nel 1698 da Thomas Savery; egli mise a punto una macchina a vapore senza stantuffo o elementi mobili che, con il semplice azionamento di tre valvole di intercettazione riusciva a svolgere un'azione di drenaggio acqua sollevandola ad un livello superiore (permetteva di sollevare acqua fino a circa 10 m di altezza).
Qui sotto è mostrato il funzionamento della "Macchina di Savery":






















In seguito, grazie all'invenzione del sistema cilindro-pistone (probabilmente dovuta a Denis Papin), la forza espansiva del vapore veniva convertita in movimento meccanico e generava così "lavoro".
Il primo esempio di applicazione industriale di questo tipo è la "Macchina di Newcomen", del 1705, che era però grande, poco potente e costosa, quindi anch'essa veniva in genere usata solo per l'estrazione di acqua dalle miniere.


-Funzionamento della Macchina di Newcomen-

Solo più tardi però, grazie all'invenzione del condensatore esterno, della distribuzione a cassetti e del meccanismo biella-manovella, tutte attribuite a James Watt a partire dal 1765, si è potuti passare da applicazioni sporadiche ad un utilizzo generalizzato nei trasporti e nelle industrie.
In particolare, l'introduzione del condensatore portò a porre l'accento sulla differenza di temperatura caldaia-condensatore, e l'individuazione della fase espansiva senza riscaldamento, che migliorava il rendimento.
La "Macchina di Watt" riduceva costi, dimensioni e consumi, e aumentava la potenza disponibile.

-Funzionamento della Macchina di Watt-


Video esplicativo del movimento:




Dal primo modello con 6CV si è passati in meno di 20 anni a locomotive con 600CV.
Il motore a vapore, consentendo potenze assai maggiori di quelle fino ad allora disponibili ha svolto un ruolo importante nella rivoluzione industriale.
Lo sviluppo del motore a vapore ha facilitato l'estrazione ed il trasporto del carbone, che a sua volta ha aumentato le potenzialità del motore a vapore.
La seconda applicazione a cui fu usato il motore a vapore fu per muovere il mantice nelle fonderie nel 1776, mentre dal 1787 fu usato anche nelle cotonerie per filare.
Nel 1830 vi erano 15.000 motori a vapore in Inghilterra, tra cui 315 piroscafi.
Poiché il vapore d'acqua si ottiene somministrando calore all'acqua liquida, una parte essenziale del sistema che comprende il motore a vapore è il generatore di vapore, o caldaia. Il vapore viene poi inviato al motore, che può essere di due tipi fondamentali: alternativo o rotativo. Si usa di solito la locuzione motore a vapore per i soli motori alternativi, mentre quelli di tipo rotativo vengono definiti turbine ("turboespansori").
In quello alternativo (esempio: la macchina di Watt), in genere, la ruota azionata muove le valvole che consentono di sfruttare i due lati di ogni pistone, così in ogni singola rotazione del motore si hanno due fasi attive, mentre i motori a combustione interna hanno in genere un'espansione ogni 4 tempi.
A partire dalla seconda metà del 1800 la quasi totalità dei motori a vapore ha utilizzato due, tre e anche quattro cilindri in serie: motori a doppia espansione e tripla espansione;

-Motore a "doppia" espansione-



-Motore a "tripla" espansione-



-Esempi di motore a "doppia espansione" (azione):




-Esempi di motore a "tripla espansione" (azione):





i diversi stadi lavorano con pressioni di vapore decrescenti in modo da sfruttare meglio la pressione degli scarichi degli stadi precedenti, che contengono ancora una certa potenza.
La soluzione a tripla espansione fu adottata da tutte le navi della seconda metà dell' '800 e dei primi anni del '900. Come si può ben notare dal video qua sopra, il transatlantico Titanic era equipaggiato con due motori a vapore a tripla espansione uno per ciascuna delle due eliche laterali a quattro cilindri, uno ad alta pressione, uno a pressione intermedia e due a bassa pressione. Invece l'elica centrale era collegata ad una turbina a vapore mossa dal vapore a bassissima pressione scaricata dai due motori alternativi.

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La macchina di Woolf fu la prima a sfruttare l'espansione del vapore in un secondo cilindro per risparmiare carbone.
Dopo aver lavorato nel primo cilindro, il vapore alla pressione di circa 3 Kg/cm², si espande nel secondo dove spinge uno stantuffo collegato allo stesso albero motore del primo. Per aumentare il rendimento lo scarico viene fatto nel condensatore la cui pressione è inferiore a quella atmosferica.
Il secondo cilindro aveva il diametro di circa 1 metro.


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 Proprio la soluzione a turbina (adottata a cominciare dalle navi militari a partire dal 1905) avrebbe soppiantato completamente in campo marino i motori alternativi prima di essere a sua volta soppiantata dai motori a combustione interna e dalle turbine a gas.

-Spaccato di una tipica turbina a gas aeronautica (General Electric J85)-



Le turbine a vapore rimangono in uso soprattutto nelle centrali elettriche come forza motrice per azionare gli alternatori trifase.
Di fatto, nelle applicazioni tradizionali, oggi il motore a vapore è stato quasi completamente sostituito dal motore a combustione interna, che è più compatto e potente e non richiede la fase di preriscaldamento per mettere la caldaia in pressione, che si traduce in un ritardo prima di poter utilizzare il motore stesso.


giovedì 17 maggio 2012

Esperimenti nel tempo: Espansione del "VAPORE"



Già nell'antichità (periodo ellenistico) si narra di esperimenti che sfruttavano l'espansione dei composti dovuta al passaggio dalla fase liquida a quella gassosa..



PERIODO "CLASSICO"
Un particolare esperimento di questo periodo è sicuramente l'eolipila di Erone (prima macchina a vapore di cui si abbia notizia), una sfera cava di metallo riempita d'acqua, con bracci tangenziali (a "L") dotati di foro di uscita: quando si scaldava l'acqua, questa vaporizzava e il vapore usciva dai fori, facendo ruotare la sfera stessa.




Replica moderna
Illustrazione del 1876

Prima degli scritti di Erone, uno strumento definito eolipila fu descritto nel I secolo a.C. da Vitruvio 
nel suo trattato "De architectura" , ma senza menzionare parti rotanti.


















Erone d'Alessandria e la macchina a vapore: il simbolo della primissima Rivoluzione Industriale..





Erone è inoltre famoso per altre due invenzioni: la "Macchina di Erone" e la "Fontana di Erone" ..

-Funzionamento della Macchina-



domenica 13 maggio 2012

"Ricordi" dell'Espansione coloniale Italiana



-Così aprivano i giornali il 6 Maggio 1936-


Libri:






Francobolli:
 






Fumetti:


 **Queste vignette, anche se in maniera un pò rozza, fanno capire com'era vista la donna africana e
    perchè gli uomini dell'esercito italiano erano attratti da loro.

    In Italia le donne, in quel periodo, dovevano vestire in un certo modo; non dovevano essere
    "scoperte" in nessun periodo dell'anno, neanche in piena estate.




L'educazione: